Cosa vuol dire essere sensabili

Sensazione, sensuale, sensibile, sensazionale,sensitivo, senziente…. Quante parole ruotano già intorno ai sensi. Ne serviva una nuova come “sensabilità”?

Forse sì, perché il mondo dei sensi è uno dei meno conosciuti, e a tutt’oggi lo è perché i nostri organi di senso funzionano anche indipendentemente dalla nostra volontà. Alcuni li usiamo da quando eravamo ancora nel ventre materno, e di certo sapevamo vedere, udire, annusare, gustare e toccare già molto prima che i nostri genitori ci impartissero regole e divieti. Lo abbiamo potuto fare perché la natura ci ha dotato di un efficientissimo programma di auto-installazione, e così, Con i sensi, abbiamo subito iniziato a percepire noi stessi e il mondo intorno a noi.

È stato con i sensi che abbiamo fatto le prime esperienze, che abbiamo provato il piacere e il dolore, e ci siamo stupiti di provarli; è stato sempre con i senti che di scoperta in scoperta, abbiamo costruito il nostro personalissimo gusto della vita e alla fine siamo diventati esseri senzienti, ovvero dotati, oltre che di intelligenza, di sensibilità.

Poi, non si sa come, un giorno, dei sensi e delle meraviglie che ne possono ancora scaturire ce ne siamo bellamente dimenticati. Certo, corriamo dall’oculista o dall’otorino non appena vista o udito mostrano qualche problema e quindi possiamo dire di essere molto attenti a curare i malesseri dei nostri organi di senso, ma in concreto cosa facciamo per il loro benessere?

È davvero strano: curiamo l’alimentazione per la salute del nostro organismo, andiamo in palestra per tenere in forma il nostro apparato muscolo-scheletrico, comperiamo creme elozioni per migliorare il nostro aspetto,…. E non facciamo nulla per il benessere dei nostri sensi.

Come mai?

Forse perché siamo convinti che il nostro apparato sensoriale sia un dato di fatto, qualcosa che funziona sempre e comunque, senza particolari manutenzioni, e soprattutto senza pensare a ciò che stiamo facendo, esattamente come l’atto del respirare.

Forse perché riteniamo gli organi di senso meri strumenti, con l’unico compito di ricevere stimoli dal mondo esterno, e l’importante è semmai potenziare la mente che deve velocemente elaborarli.

Ma se ci pensate bene, quello che non passa dai nostri canali sensoriali non arriverà mai alla mente, proprio come un cibo che non entra in bocca non può essere digerito. E per contro, se da uno dei nostri canali sensoriali passa troppo, la mente ne soffrirà, come uno stomaco perennemente sovralimentato.

Quindi, dovremmo trovare il tempo per dedicarci a un uso più consapevole dei nostri organi di senso,per usarli non più in modo passivo, il più delle volte come inermi ricettacoli di cibi spazzatura, aromi artificiali, immagini e suoni contraffatti, contatti fasulli. Ma soprattutto dovremmo riappropriarcene per farli tornare a essere gli strumenti indispensabili per la crescita di un nostro sapere che sia anche sapore della scoperta.

… in una parola, è questo che per noi significa diventare, o tornare a essere, “sensabili”.

Per non essere mai Persone “a senso unico”